Ma povero sito
Rinnovo il dominio, spendo dei soldi e poi lascio tutto a languire così.
Come se non mi interessasse, avessi abbandonato le mie ambizioni.
No, è che non sono proprio abituata ad ammorbare il prossimo con le mie passioni e i miei personali interessi, mi sembra di essere invandente e noiosa, persino qui, in questo spazio in cui giunge (e soprattutto rimane) solo chi lo vuole.
Il NaNo è andato bene, nel senso che l’ho portato a termine, ma il romanzo è ancora un grosso punto interrogativo. Non è completato, intanto. Purtroppo, per quanto il NaNoWriMo sia un trattamento d’urto benefico per i pigracci come me, e mi induca a produrre in quei 30 giorni più di quando normalmente scriva quasi in tutto il resto dell’anno messo insieme, subito dopo mi provoca un lungo periodo di refrattarietà dalla scrittura…
Mi sto riprendendo giusto ora.
Il tetraedro scarlatto si è rivelato un osso duro. Una sfida nuova per me, un urban fantasy, in cui tutto deve essere rigoroso e realistico tranne quell’unico elemento fantastico…l’ambientazione mi va un po’ stretta. Ma non c’è altro da fare, perchè quell’unico, importante elemento fantastico non avrebbe lo stesso senso in un universo alternativo. La protagonista è cinica e incredula, portarla ad accettare la realtà di questo fattore soprannaturale (che tanta parte ha avuto nella sua vita) è parte del suo arco di trasformazione.
Però questo significa studiarsi bene la situazione per renderla verosimile nella vita di tutti i giorni, e informarsi su cose che non conoscevo, invece di inventarmi delle nuove leggi di natura che assecondino quello che voglio ottenere. Una faticaccia.
Secondo, va a toccare una corda profonda, e l’insofferenza e il fastidio che ho provato per la storia durante il mese di novembre forse era solo un modo per sottrarmi al disagio. La mia musa mi ha ingannata, a tradimento è riuscita a farmi parlare di una cosa dolorosa, per quanto trasposta altrove e in circostanze tutte diverse. Ma le muse fanno così.
Vabbè, bando alle ciance, mi rimetto al lavoro.