Le altre cose che faccio

Benché questo sito sia stato creato per promuovere la mia scrittura (male, ogni morte di papa, senza un programma), mi dicono che, piuttosto che lasciare tutto in silenzio per lunghi periodi di tempo, e dare l’impressione di aver abbandonato il progetto, sarebbe meglio pubblicare anche cose di diverso argomento, dare un’idea dei miei interessi nella vita eccetera.

Bah. Non sono tanto convinta. Per blaterare a caso ci sono già i social. Non mi ritengo esperta di niente e temo sempre di far brutte figure. Sono riservata e pantofolaia e non ho avventure eccitanti da raccontare. Penso che i miei hobby non siano interessanti per gli altri, anche perché sono discontinua e a volte perdo interesse per una cosa per periodi anche lunghi, o la seguo in modo molto superficiale.

Ma, soprattutto, non sono una di quelle persone che amano parlare di sé. Anzi, è proprio una cosa che detesto. Mi dà fastidio anche essere chiamata per nome.

La mia prima reazione, davanti a qualcuno che mi chiede cosa mi piace, cosa faccio nel tempo libero, dove vado e via dicendo è del tipo GRRR sono affari miei GRRR

Anche la seconda reazione, e la terza. Insomma, non smetto mai di infastidirmi; anche se cerco di rispondere con educazione, dentro di me maledico chi mi sta davanti, stupido ficcanaso perché non scocci qualcun altro invece di impicciarti delle mie cose, spiarmi e giudicarmi? Anche se è il gelataio, e mi ha solo chiesto che gusti voglio.

Un disturbo psichiatrico, probabilmente. Ma ormai, alla mia età, non cambio più.

Quindi, altre cose che faccio…

  1. butto soldi in colori, stencils, glitter, pennine, piastre in gel e materiali vari per patetici tentativi di art journaling, come ho già accennato
  2. a singhiozzo, studio l’olandese, non c’è un motivo particolare
  3. mi piacciono i videogiochi (per PC, non ho altri apparecchi, non ho neppure la tv), ma anche qui salto da un gioco all’altro, non sono costante
  4. suono il flauto dolce, ma, in pratica, solo nella mia stanzetta (e va bene così)

Vale la pena di parlare di queste cose? E in che modo? E perché dovrebbe farmi apprezzare di più come autrice?

Ho detto tutto? Assolutamente no! Sono fatti miei, GRRR!

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