Abbandono
Che tristezza quando si arriva su un sito/blog e si vede che l’ultimo aggiornamento è di 6 mesi prima, gli annunci si riferiscono a cose scadute da quel dì, le foto sono di due Natali fa e via di seguito! Brutto, nevvero?
Anche se le pagine sono in ordine, gli spazi ben strutturati e il contenuto curato, sembra subito di trovarsi in un luogo abbandonato, in disarmo. Anzi, peggio: viene il dubbio che il padrone di casa sia morto. Come per Il castello di Kafka, che si interrompe nel bel mezzo di una frase, ed ecco che ci si immagina il povero autore che si accascia sulla pagina, ancora con la penna in mano, inchiostro che si rovescia, occhiali che cadono, il gatto che miagola e si strofina inutilmente contro le gambe del suo umano…
No, non mi risulta che sia andata così. Non so neanche se Kafka avesse un gatto.
Ma vorrei evitare di fare io questa figura.
D’altronde, come ho già spiegato, sono timida, poco propensa a condividere, nel timore di risultare noiosa e pesante. Ho una bassa autostima e blaah blaah tutte scuse, il mio vero nemico è la pigrizia.
Dicono che per rapportarsi con un concetto astratto sia utile visualizzarlo fisicamente. Come può essere la mia pigrizia? Un animale informe che mi sta addosso, una specie di blob giallo, rotondo, con braccine e gambette inutili che penzolano nel vuoto? Una pozzanghera di liquido viscoso, denso, che invade tutta casa e mi rallenta nei movimenti fino a fermarmi?
Ma attenzione, non è sgradevole né minacciosa, non stimola l’istinto della difesa, ma al contrario culla in una falsa sicurezza. Come il campo di papaveri sonniferi ne Il mago di Oz. O il fungo mostruoso che in una puntata di X Files divorava gente tenuta prigioniera in uno stato allucinatorio.
Vabbè, cos’è precisamente la pigrizia? Vediamo di spiegarlo e sfatare un mito.
Non è pigro chi non ha voglia di fare un lavoro faticoso.
Non è pigro chi preferisce guardare la tv anziché accompagnare la fidanzata a comprarsi le scarpe.
Non è pigro chi preferisce dormire che alzarsi presto per qualcosa che non gli interessa.
Il pigro è colui che vede davanti a sé la realizzazione di un suo sogno, solo appena fuori portata di mano, un piccolissimo sforzo da parte sua per ottenere una cosa preziosa che vuole da tutta la vita…e la prima cosa che pensa è: “Uffa, mi devo proprio alzare a prenderla? Non è che se aspetto viene più vicina da sola?”
Intendiamoci, anche il pigro può riuscire ad agire, quello che voglio dire è che qualsiasi iniziativa gli costa fatica, anche mettersi in moto per fare ciò che più ama e gli dà soddisfazione. Una fatica mentale, prima che fisica. E, quando si sta andando, guai a fermarsi, sennò si riparte daccapo con le paturnie, e il lavoro rimane interrotto e incompleto senza nessuna vera ragione, anche se stava andando tutto bene.
Se per esempio io adesso sospendessi la stesura del post per fare qualcos’altro