Rimbambiti

In questi giorni, nel lontanissimo 1993, tornando dalla spiaggia in compagnia di mia madre, trovammo in un vicolo una cosa che ci ha cambiato la vita per sempre.

No, non una borsa piena di gioielli, oggetti perduti per cui era promessa una ricompensa, biglietti vincenti della lotteria. Nemmeno per sogno.

Ma neanche un cadavere, un’arma usata per un delitto o una bomba inesplosa, per fortuna.

No, una semplice cosa pelosa.

Quando si lascia che una roba del genere entri in casa, non c’è via di ritorno, si entra in un tunnel.

Questi esseri ti ipnotizzano, ti influenzano con qualche feromone, modificano le tue onde cerebrali o chissà che altro, e tu accetti di buon grado cose che non sopporteresti neanche da tuo figlio.

Ti ritrovi con oggetti importanti danneggiati, la casa sporca, te ne vai in giro pieno di ferite e sei felice così.

Non è più pensabile farne a meno.

Così, quando quel tuo primo padrone ti lascia (sigh), ne cerchi subito un altro.

E dicono della droga.

Metil (1993-2008)
Brigida (2008-speriamo ancora a lungo)

 

 

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