Qual è il mio problema?
Come mai non riempio questo spazio di chiacchierate, articoli su mille cose che mi piacciono o che odio, osservazioni sparse su qualsiasi cosa?
Eh, non lo so.
Dar la colpa alla pigrizia è troppo facile, una soluzione pigra anch’essa.
Mi sono analizzata e sono giunta a questa conclusione: scrivo quello che mi interesserebbe leggere, a tutti i livelli. Perciò…
Se cerco il blog di un autore che ho gradito, lo faccio per scoprire cos’altro ha scritto, non per fare amicizia con lui o ficcare il naso nelle sue faccende. La persona dell’autore in sé mi interessa assai poco, e non lo dico con cattiveria o spocchia, ma nel senso che il mio spiccatissimo senso della privacy funziona in entrambi i sensi. Sono gelosa delle mie cose e non mi passa per l’anticamera del cervello di curiosare nelle vite degli altri, nemmeno quando sarei invitata a farlo.
Può capitare poi che l’autore mi risulti simpatico e parli di argomenti che mi interessano al di là dei suoi libri, e allora resto, ma è un caso. Insomma, non mi bevo tutto acriticamente solo perché mi è piaciuto il suo romanzo.
Quindi, mi dico, la gente che dovesse venire qui, vorrà tutt’al più sapere cosa scrivo, magari sarà interessata a qualche anticipazione, ma non a cosa faccio nei weekend, a cosa cucino o a come la penso sui vaccini o che so io.
(Oh, l’argomento caldo al momento a Savona sono le cacche di cane per le strade. Sta scoppiando una guerra civile, per questo. Andava tutto così bene che ci stavamo annoiando.)
Sbaglio, lo so.
Ma non riesco a sforzarmi di essere ciarliera, è contro la mia natura.
Come posso credere che qualcuno gradisca leggere roba che io mi annoierei a morte a scrivere?
Senza contare che, oltretutto, non mi sento abbastanza esperta di nulla al mondo per poter dare consigli e pareri, temo che direi solo banalità o qualche fesseria, rivelando di essere un pozzo di ignoranza, una incapace di ragionare ecc ecc.
…
È questo invece sarebbe un post interessante?!
Paradossalmente, per me sì.