Siepi
“Scorci di insospettabile, terribile bellezza si rivelavano mentre dal punto di vista del carrello si attraversava una cortina di rampicanti per affacciarsi in uno stretto passaggio tra due case, mai visto da alcuno poiché le abitazioni non avevano finestre in quel corridoio senza fondo; una galleria sempreverde in cui fiorivano corolle cinerine dai petali in movimento come tentacoli. Oppure ci si tuffava verso il basso, e la parete di gommite sembrava un curioso pavimento bugnoso, azzurro spento, in cui si poteva affondare.
Ma soprattutto il carrello non aveva intimorito le Rondini, che indisturbate avevano continuato i loro voli lenti sotto le campate di ponti erbosi che collegavano edifici interamente coperti di fogliame rosato, palazzi che nemmeno Attan Ze ricordava di aver mai visto e in cui non riusciva a immaginare chi potesse abitare, case dalle alte finestre buie, simili a feritoie.
Le creature affusolate, color marrone chiaro con due paia di ali rigide come quelle di un aliante unite verticalmente da tendini traforati, si muovevano nell’aria come pesci che fendevano l’acqua, pigre, con un movimento ondulatorio del corpo e qualche colpo della doppia coda, il lunghissimo becco come un rostro provvisto di spunzoni orizzontali, gli enormi occhi neri da insetto sporgenti ai lati della testa piatta.
Non molte occasioni esistevano di osservare una Rondine con calma, da vicino, per più di qualche istante, senza che quella fuggisse con uno stridio lasciando solo una vaga impressione della sua forma singolare.”
(Estratto da Globus)
Immagine di proprietà di Jacek Yerka.